Tratto dal Ciclo: "FRAMMENTI"

SONNO ETERNO


Notte dopo notte

vagò il tempo,

nella tacita oscurità

d'un volto,


apparso lividamente

accanto ad un

cuscino stravolto.


Cosa aspetti;

ripetevo

con muta empatia.


Quando, dimmi,

quando vorrai rapire

questa mia tiepida apatia.


S'ottundeva

ancora di più

la stanza brulla,

di turgido vuoto

artigliato di arido nulla.


Ed io, ancora, a te:

il giorno

non mi dà pace,

ti prego,

sii più audace!


Passarono le notti,

e più non mi prendevi

più io ti cercavo

nei tuoi cento volti

dallo sguardo ignavo.


Sfiorirono

i frettolosi rimasugli,

tessuti nel cosmo

d'un antico sonno.


Desiderai quel domicilio

aggrappato alla timidezza

del mio eterno esilio.


Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia