Tratto dal Ciclo: "FRAMMENTI"

ROUTINE
 

Tumulo il giorno

nella notte

e poi la notte

nel giorno

e di nuovo

il giorno nella notte,

così fino

all'ultimo giorno.


E intanto scorre

elettricità statica

che accompagna

il come nel dove;

che ti porti

fin dentro casa

col tuo 

midollo sciupato;

che si dipana

dalle tue mani

serenamente vuote.


E intanto inquieta

quel collo appeso

allo specchio,

che rode l'aridità

del neon radente

l'ordito riflesso.


E stretta si rincuora

da quel paesello

di persiane spente

l'impenetrabile aurora.


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