Tratto da: "CICLO DEGLI ARDORI"

LA NOTTE DELLE NOTTI


Ammantami d'amore;

ansimavano i tuoi respiri 

di questa voce alle mie orecchie,

mentre i nostri corpi 

brulicavano nel buio rapace 

di una stanza qualsiasi.


Accoglimi in te;

cosi trepidavi di candore 

 trasudato sul mio petto irto,

mentre mi arpionavi la schiena 

di unghie fatte di spine qualsiasi.


Poi mi tormentasti di effluvi,

col sapore del tuo fiato 

affogato dal baluginio 

di un cero in fiamme,

quando ci adunammo 

a ginocchioni sull'onda

di un giaciglio qualsiasi.


Per ultimo,

addolcisti con premura 

la liquida linfa,

risalita da membra vuote,

quando gememmo in fede 

al primo albore 

di una primavera qualsiasi.


È proprio così,

che ancora rimugino 

quel prodigioso incontro,

senza mai accettare 

l'orgia di menzogna

che poi mi sfinì

senza alcuna pace qualsiasi.


Questo è ciò che mi resta 

della notte delle notti,

l'unica che rivivrei 

per altre mille notti e ancora, 

senza alcun ma qualsiasi.


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