Tratto dal Ciclo: "ORIZZONTI"

IL MAZZONARO


L'asperità 

del vecchio mandriano

dominava i germogli 

dai peduncoli rosa.


Il tempo silenzioso 

ne rievocava 

la libure stirpe 

di mitici mazzoni 

delle pacate 

paludi campane.


Il suo volgare passo 

sgualciva il crepitio

di fangose foglie 

unte di fresco guano.


L'alba inerte,

cercava 

come un dio minore 

l'illetterata soma 

a placare 

la trepidante attesa.


L'ombra gaudente 

domava 

gli spazi angusti,

ricoprendo 

ogni vitale sagoma 

di plumbea fedeltà.


Il fuoco del camino arso, 

prudentemente, 

gli si ergeva oltre,

a bruire 

un'onorata fiamma.


Un pugno stringeva 

la mia mano,

rifocillandola 

con mestizia

di innocenti inganni.


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