Tratto dal Ciclo: "ORIZZONTI"

GLI INVERNI DELLA MORALE


Fuori,

la galaverna

coi suoi acuminati prismi,

beffa algida

la fosca bruma.


Avvolto dal tepore

di un pile misericordioso,

trafugo illustri ritmi

di sognatori noti.


Sul vetro annacquato

dal bordo scheggiato

trascrivo arcaismi

di impulsive semantiche. 


Travolti dalla piena

di un desueto alveo,

i flutti di mille etimi

percorrono senza pace

sinuosi tracciati.


Un'ansa calma,

lontana più che mai,

lascia evaporare

tra spavaldi raggi di sole,

primavere di evoluti idiomi.


Faconde eloquenze 

ancor anonime

con arrembanti simbologie 

di evanescenti morali,

froderanno nuovamente

l'innocenza umana.


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