Tratto dal Ciclo: "ORIZZONTI"

CACCIATORI DI PECCATI


Ottobrine giornate 

e aleatori bisogni

armavano le mie 

ingenue intenzioni.


L'aria strina della sera

benaugurava sazi bottini.


All'alba, finalmente, 

i primi bagordi

di fucilate smodate

aprivano le danze 

con giostre

di lancinanti schioppi

a impedire migrazioni 

di cucciardi

in terra sacra.


Ali ritorte in aria,

blasfemi spruzzi di piumaggi

contro cerulei azzurri,

lasciavano pregustare,


in una bocca amara,


sapori di vitali retaggi.


L'odore di polveri combuste 

narcotizzava lo specchio 

di ogni realtà


e l'ultimo rituale 

di liturgie assassine,

si consumava nella compiacenza 

di ricondurre all'ovile 

della giudaica mano

la penzolante 

ombra senz'osso.


Raccoglievo così 

tra un ciuffo

d'erba medica 

di un ciottolo 

di terra brulla,

esamini palpebre velate 

di liberi migratori.


Cianfrusaglie 

di ereditate culture

deturparono gli azzardi 

di goliardiche gioventù.


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