Tratto dal Ciclo: "ORIZZONTI"

CARO NONNO


Ti cerco 

da un avido specchio

che non riflette geni,

perciò 

ti cerco ancor di più.


Brancolo tra aneddoti

e opache fotografie

ma non basta 

e proseguo ancor di più.


Dietro una ragnatela 

ricamata ad arte

scorgo un portavaso 

in ferro battuto,


saggio e virile 

a dar lustro di se.


Forgiato 

con dovizia di particolari

spiccano occhi verdi

su cesellati serpenti

che sol'ora 

abbracciano il vuoto.


È la tua mano esperta !


E quelle preziose 

medaglie incorniciate

nella stanza accanto ?


È il coraggio 

d'un patriota ! 


Nel garage perlustro 

il banco della tua officina: 

la forgia, l'incudine, 

gli arnesi più svariati


poi quell'odore 

di ruggine umida

che è la stessa 

che respiravi tu.


Quanta devozione 

per il lavoro !


Così comprendo;

so finalmente chi eri:


le tue passioni, 

i tuoi dolori 

e i tuoi sogni,

appartengono 

ora 

anche a me.


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