Tratto dal Ciclo: "ENIGMI"

LA SOSTA


Tiro a campare

tra quattro 

subdole mura

imbellettate 

di ocre parvenza;


mentre i giorni, 

cliché di sé,

m'affibbiano 

la fatica addosso 

che annienta orizzonti.


Per non parlare

dell'afa estiva

che stinge i colori 

della mia gente,

coi buffi volti 

da guance rammollite.


Più che altro,

sembro un ligabue 

col chiodo fisso

d'ammansire la sua 

rampolla tigre;


così,

imbalsamato

alla penombra

del poderoso gelso,

m'assonna 

un lieto presagio:


il primo tango 

della mia creatura.


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