Tratto dal Ciclo: "FRAMMENTI"

LA COSCIENZA

La voce che la sera

mi esce dalle orecchie,

struscia e fruscia

come zefiro tra i canneti

nella foce dell'Agnena.


L'accolgo clemente

nel mio docile delta,

persuaso che non vedrà

mai il sapido mare,

agitata com'è

per cambiar' rotta.


E quando smette

di trastullarmi i timpani,

d'un tratto mi sento

un musicista che tace

le dita sul metronomo

per suo sollievo.


Poi so cos'altro fare;

ungo la fronte

con olio santo

e dopo tre sospiri

scaccio ogni cruccio,

maschile e femminile,

dall'umidezza di quel solfeggio

ormai sperduto dal mio udito.


In tutta coscienza,

che personaggio quella voce!


Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia