Tratto da: "CICLO DEGLI ARDORI"

LA NOTTE DI S. ROCCO


Oltre le falde 

del tenebroso Petrino

giunse la smania 

reincarnata ed evasa

da un filisteo lenzuolo

riannodato 

fino a toccar terra.


Suscitò amor fati 

quell'estasi di brillor tuo,

scintillante più 

delle lucciole spioventi

dai tetti natalizi 

di San Rocco.


Seducenti

borchie argentee

su drappo scuro 

di succinto abito,

raggianti fierezza

d'una remissiva condanna.


L'incuranza 

per lo gnocco casareccio 

tinto di piccantezza 

e quel polso olivastro,


denudato di umiltà, 

rivale dell'altro 

adornato di vanità, 


shakerati in iosa 

di ciance scandite 

da artificiosa parvenza,

celavano l'intrepido segreto;


malgrado altri sguardi, 

frugati in 

"times new roman",

parafrasassero in benevolenza

quella naturale appartenenza.


Tra sensatezze e stramberie 

luccicherai,

proprio così, 

intermittente nella mia mente,


mentre io picaro, 

vivrò alla corte 

di una sconosciuta servitù.


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