Tratto dal Ciclo: "ENIGMI"

LUCE SENZA RIMA


Cinto dalla penombra

del mio portico,

mi sento invisibile

come già lo ero

nella mia caverna.


Se poi mi sporgo davanti

a quel raggio di luce,

finisco smemorato

nell'angusto oblio

dell'indifferenza altrui.


Proprio non riesco

a tirar su il peso

del capo ora chino,

con lo sguardo fisso

su una pietra levigata

da ingenui passi.


Ed è allora

che mi convinco

quanto io sia

solo un salto

tra questi due istanti,

proprio come

la rima mancante

tra queste sparute strofe.


Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia