ATTIMI
Mi brucia
non poter vedere
i loro volti, i loro sogni,
le loro ansie ritorte
in vortici temporali
senza identità.
Ignari di una soluzione,
colmi di prostrazione,
senza decifrazione,
zeppi d'aberrazione.
Se serro le ciglia oltre,
dietro una luce fioca,
ne colgo la frenesia
munirli di ritrosia.
Quanto vorrei dirgli:
non ombra ma sostanza;
cullate ogni attimo
setacciando la parola
somigliante la poesia.
Mi brucia saperli
agitati e abbagliati;
i miei figli, i nostri figli
anch'essi incantati
negli artigli del tempo.