FIABA SONORA
Caleidoscopiche armonie
di caramellati suoni
componevano i pentagrammi
della mia adolescenza.
Zirli di tordi saettanti
svirgolettavano
le ottobrine nubi.
Ragli serali
di villerecci ciuchi
insultavano il peso
degli enormi basti.
Starnazzi d'oche giulive
reclamavano boriosamente,
lor possessi di corte.
Ruggiti di leoni circensi,
rimarcavano,
nelle feste paesane,
i superbi lignaggi.
Pigolii di pulcini
d'aia casareccia
rinnovavano cicli
di pasquali primavere.
Ululati di cani randagi
ferivano
le profonde tenebre
di quieti notturni.
Chicchirii di galli mattinieri
avvisavano nuove albe
di inevitabili fatiche.
Nitriti di cavalli domi
squarciavano
l'aree e gli spazi
con patti di fedeltà.
Chiocchi di merli impavidi
scandivano il ritmo
delle quotidiane ore.
Vacillanti coscienze
di umane genti
arrese ai tristi destini,
con prepotente ciarlar
chiassoso e senza lemma,
sovrastano e azzittiscono
linguaggi sani
di un mondo antico.