
Tratto dal Ciclo: "ORIZZONTI"
GLI
ULIVI
Non propinar successo
alla satura voce morente
che di sé aborra l'eccesso.
Fama, frivolezza dei vivi
per quegli effimeri motivi
che in essi rimarrà assente
la bellezza dei campi d'ulivi.
E poi, fino in fondo,
i fantasmi del loro mondo
vorranno, per tentativi,
inerpicarsi per far breccia
nella murata monotonia,
assuefatta e casereccia.
Quel tardo giorno lì,
dal disincrostato io,
come una marpioncella
su una sottile acquerella
leggiadra s'adagerà
la nuova lazzarella.
Ma quella voce bella
vedrà in tempo in tempo
ulivi da secoli sbilenchi,
canuti, tristi e morenti,
scampare altro maltempo.