Tratto dal Ciclo: "ENIGMI"

LA SORTE


Tu sei come me,

colmo di naufragi

nei mari riflessi

dai cieli dell'esistenza;

e come me,

ti frughi nel silenzio

dopo lo schianto dell'onda,

poco prima

d'adagiare l'anima

- come lieve spuma -

per non farle male.


Una sorte ancestrale

che dai cieli ti desta,

quando il grido stridulo

d'un gabbiano reale,

s'abbarbica nei timpani,

sporcato dall'ombra

dell'odore del maestrale.


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