Tratto dal Ciclo: "ARDORI"

SOSPIRI


Mi sento alquanto

spodestato

dal flusso sconfinato

di quegli inutili respiri

che opprimono i sospiri

dei miei anni

da furbetto spensierato;


quando al chioschetto

col mio amico Carletto,

s'agitava gazzose d'istinto

in un gioco che ormai

è bello che estinto;


quando ci prendevano

strane voglie briose

di rincorrerci

a braccia aperte e tese

nell'innocente cielo

rimasto per me turchese.


quando io,

dall'alba al tramonto,

bighellonavo

perennemente giocondo

e parevo d'arlecchino

avere zompettante gioia

d'un ragazzino.


Che bello!


Sai che bello

parrebbe tornare

in un sol' colpo

a quella vita balorda

che mai e mai si scorda;

a quel giovine volto

che la tristezza

nel cuore fiutava sorda.


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